Rosso Veneziano seafood bistrot
Storia del posticino di pesce “giusto” a Pistoia, nato come semplice rosticceria
- Categoria: Press
- Data:
- Fonte: Identita Golose Web
Siamo alle porte del centro storico di Pistoia, al piano terra di un condominio residenziale. Qui, nel 2010, apre per la prima volta le porte al pubblico la piccola rosticceria della famiglia Licitra (origini siciliane), che da subito si distingue in città per la qualità delle pietanze proposte. Con l’arrivo della bella stagione, i clienti dei negozi e degli uffici circostanti, colgono l’occasione di mangiare sul posto quanto acquistato, cosicché, per offrire ai clienti una comodità in più, in rosticceria iniziano a comparire i primi tavolini dove sedersi più comodamente a consumare il pasto.
Oggi, a distanza di oltre 13 anni dall’apertura, Rosso Veneziano (rosso scuro è il colore della facciata del condominio, “veneziano” deriva dal nome della piazzetta adiacente al locale) è un buon ristorante di pesce. In cucina troviamo ancora il patron fondatore dell’attività, Francesco Licitra affiancato dalla giovane chef Meri Spidalieri, supportati da Roque Romero Jonathan e da Gianluca Corneli.
Il timone della sala, invece, è affidato al titolare e maître di sala David Licitra che, assieme a Gianluca Bennati e alla sommelière Giulia Liberatore propongono un servizio informale, ma molto curato.
Un ambiente moderno, minimal chic, il ristorante conta 47 coperti interni più 20 nella veranda chiusa esterna che, durante la bella stagione, si apre completamente.
La cucina contemporanea di mare al Rosso Veneziano affonda le sue radici nella buona tradizione del nostro Paese; si basa su prodotti freschissimi, con un occhio attento alla stagionalità e al rispetto per l’ambiente.
La proposta gastronomica punta su piatti dagli abbinamenti inusuali, che spingono decisamente sul pedale del gusto.
Non esiste un menu degustazione vero e proprio, ma il personale di sala non mancherà d’aiutarvi a costruire un percorso su misura dei vostri gusti e delle vostre esigenze alimentari.
Per finire, la carta vini conta circa 120 etichette con ampio spazio dedicato alle bollicine italiane e non; in particolare, per quanto riguarda gli champagne, troviamo ottime referenze, tra grandi blasoni e piccole maison, a prezzi ragionevolmente corretti.
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